Basilicata

Pillole di Storia

Anticamente chiamata Lucania, comprendeva anche le attuali province di Salerno e Cosenza. L’attuale nome risale all’alto medioevo, quando caduta la potenza di Roma, la regione passò sotto il dominio dei Bizantini che la fecero amministrare da un proprio funzionario, basilikòs, di chiara derivazione greca.

Poi fu la volta dei Normanni, quindi seguì le sorti del Mezzogiorno, fino alla caduta del Regno delle Due Sicilie e all’unificazione dell’Italia.

I due nomi sono usati tuttora, infatti Basilicata è quello ufficiale, mentre gli abitanti vengono definiti Lucani.

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Il Paesaggio mutevole

E’ il litorale ionico della Basilicata a mostrare quanto possono mutare le sorti dei luoghi col passare del tempo.

Prima dell’era cristiana qui fiorivano le città di Metaponto e di Siri fondate dai Greci, al pari delle vicine Taranto (oggi in Puglia) e Sibari (nell’attuale Calabria). A Metaponto, dove era vissuto il filosofo e matematico Pitagora, ferveva la vita culturale; mentre Sibari era rinomata per la sua ricchezza.

Poi, già prima della nascita di Cristo, le guerre e la malaria hanno impoverito la regione, mentre le città andavano in rovina e la decadenza dell’impero romano  ne aggravò l’abbandono.

Finalmente, all’inizio del 1900, ci fu la rinascita della Regione grazie alla bonifica che prosciugò le acque stagnanti, focolai dell’infezione malarica; regolò i corsi dei fiumi; dissodò le terre incolte.

Infine, dopo la seconda guerra mondiale, si è accentuata la rinascita del territorio, grazie all’opera della riforma fondiaria.

La Basilicata con i suoi 9.989 Kmq è la quattordicesima regione italiana per superficie.

Confini - In Italia: Puglia, Campania, Calabria; Mar Ionio, Mare Tirreno

RilievoAppennino Lucano con: Monte Vùlture (1326 m.); Monte Volturino (1836 m.); Monte Sirino (2007 m.); Monte Pollino (2248 m.)

Altopiano delle Murge

Pianura costiera ionica (bonifiche)

Costabasse sullo Ionio, alte sul Tirreno

Fiuminel versante ionico: Sinni; Agri; Basento; Bràdano

                verso il Tirreno: Noce

                dal versante Adriatico: affluenti dell’Òfanto

Laghidi Monticchio sul Monte Vùlture

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